sabato 12 agosto 2017

Un popolo di fashion stylists



Eccomi tornata dopo 2 lunghi mesi di silenzio, non perché non ci fossero eventi o situazioni da raccontare, ma poiché avendo trovato lavoro, ho dovuto capire come organizzare al meglio il mio tempo, gestendo figlio, marito, casa, gatto e anche il nuovo lavoro, in un settore per me totalmente ignorato fino ad ora, l’IT.
Ma il mio post non riguarda di certo questo, ma piuttosto i gusti estetici del popolo ceco. Dopo mesi di osservazioni, annotazioni e studio, applicando un disegno sperimentale accurato (hi hi, i miei ex colleghi scienziati sanno perfettamente di cosa si tratta), posso affermare:

  • Il popolo ceco è un popolo di CIABATTARI. Cercherò di spiegarmi meglio di modo che abbiate una precisa idea in testa nel caso in cui decidiate, in futuro prossimo, di fare un salterello qua. Entrando nel dettaglio, esistono 2 tipi di ciabattari: i  classici " alla tedesca" con calze annesse, ai quali ormai siamo abituati (non sto dicendo che li accettiamo), i secondo sono coloro che indossano le classiche infradito di plasticaccia che io personalmente uso esclusivamente per la piscina/palestra/mare e che, nel mio caso, durano decenni. Qui, invece, è un capo di alta moda, qualcuno potrebbe giustificare il fatto che effettivamente quest’estate le stars di Hollywood le indossano, ma non vuol dire che sono ammissibili in situazioni lavorative, party, ecc. La scelta è vasta: per le più giovani vi è un'ampia gamma di colori, per le più classiche ci sono quelle nere, per le più festaiole e chic con le paillettes e, ovviamente non dimentichiamo la sezione maschile, ahimè, con una scelta più limitata e con uno style più classico.

Qualcuno di voi penserà che sto esagerando, ma non è così, è abitudine vedere ragazze con vestitini estivi anche carini e la ciabatta, ed è un must andare al lavoro così: pantalone elegante, camicia o vestitino e la ciabatta infradito.

  • Sono, inoltre, convinta che il popolo ceco non possieda gli specchi e probabilmente è veramente ceco (nel senso di non vedente) oppure...non trovo spiegazione. Vi citerò alcuni esempi esilaranti che non riesco ad eliminare dalla mia mente.
a)  Il matrimonio in ufficio: ero già seduta alla mia scrivania in attesa di connettermi nel sistema (effettivamente detto così mi sento molto in matrix), quando una luce abbagliante proveniente dalla porta d’ingresso mi ha distratto, ecco il mio collega in abito grigio lucido, la camicia a righine verticali argentate e la scarpa nera lucida a punta. Cerco con lo sguardo il mio collega connazionale per vedere la sua reazione perplessa, poiché eravamo sprovvisti di riso per festeggiare, ma in realtà siamo stati veramente fortunati, poiché nessuna sposa ciabattara si è presentata, poveraccio, sarà stato abbandonato sull’altare?

b) Il capodanno trash ogni giorno dell’anno: è usuale indossare paillettes di ogni misura, colore e forma o vestitini di velluto o simi-pelle rosso ad ogni occasione, per andare in ufficio, a fare la spesa, jogging, gita fuori porta o per andare all’ufficio trasporti per acquistare l’abbonamento dei mezzi pubblici. Questa mattina intorno alle 10 ero in giro per commissioni quando incrocio una coppia in passeggiata mattutina dove lui, in abiti casual, mentre lei aveva un abitino sottovuoto rosso fuoco, con paillettes sulle maniche e un decolté vedo non vedo (più vedo direi) fino all'ombelico. Posso dire che l'ho ammirata per il coraggio e per la disinvoltura nell'indossarlo.

Quindi se tra qualche anno mi vedrete scendere dall’aereo a Milano con un abitino di velluto rosso con paillettes d’oro e ciabatte infradito verdi, vorrà dire mi sarò interamente integrata.